GLI ARTICOLI

VIAGGIO DENTRO IL TEATRO AMATORIALE

a cura di Marco Bonanomi

 SPECIALE TEATRO - DICEMBRE 2011

Partirei con il dire che quest’anno la rubrica ha affrontato argomenti diversi, spaziando dalle classiche biografie delle compagnie teatrali a quelle di singoli attori, professionisti e non, che ci hanno coinvolto in letture tecniche sul mondo del teatro.

Sipario proseguirà anche nel 2012 su questa linea, cercando di ampliare la rubrica con argomenti che possano raccontare maggiormente i vari aspetti del mondo del teatro.

Tra i vari argomenti conosceremo anche compagnie di giovani attori (bambini e ragazzi) per coinvolgere sempre di più, come lettori, anche i più piccoli al fine di appassionarli al teatro, parleremo del teatro sociale, del teatro dialettale, tradizione dei nostri paesi, parleremo degli aspetti tecnici e sicuramente non mancherà qualche accenno di storia.

Un 2012 all’insegna del teatro non sarebbe una brutta idea, soprattutto in un paese dove il palcoscenico, in passato, è stato sempre un motivo di grande unione e divertimento.

Posso dirvi in anteprima che si stanno prendendo in considerazione diversi progetti per l’anno nuovo, tra cui un ritorno molto atteso della compagnia I Giovani che, con le loro rappresentazioni dialettali, per anni hanno allietato le nostre serate a teatro.

Da gennaio, inoltre, la compagnia femminile La Bottega del Teatro riprenderà il suo percorso attraverso un laboratorio, organizzato dal Gruppo F8, approfondendo le tecniche di recitazione nel contesto comico, cercando di portare per fine anno una piccola rappresentazione.

Infine, per chi è interessato a partecipare a dei laboratori di teatro, consiglio di informarvi presso le associazioni Antisopore e Agaph (molto interessante).

Dimenticavo: per quanto riguarda la seconda rassegna filodrammatici, si sta facendo il possibile per organizzarla entro marzo 2012, Emanuele Pirovano sta lavorando per voi. Non vi nego che mi piacerebbe poter vedere nel nostro teatro una rassegna, con protagonisti i piccoli attori, creando uno spazio per i giovani.

Insomma, tanti progetti da condividere e da realizzare perché credo che un po’ di tempo, o qualche ora, dedicata al teatro non può che regalarci un sorriso.

Concludo regalandovi una frase scritta dal maestro Giorgio Strehler «Il teatro è comunicare con gli altri, è un mezzo per stare insieme e per potersi dire delle cose insieme e per capirle insieme, per poterle poi dire ad altri. Qualora manchi questo sottofondo umano che è al di sotto e al di sopra delle cultura, che è al di là del mestiere manca tutto».

Buon anno e buon teatro a tutti.

VINCENZO LA CAMERA, ATTORE E REGISTA FILODRAMMATICO - NOVEMBRE 2011

Il problema della regia ha lungamente appassionato critica e pubblico, non solo in Italia. Da quando in Russia scuole e tendenze si sono affermate con indiscutibile fortuna, la funzione del regista è stata riconosciuta necessaria se non indispensabile all’interpretazione delle opere e alla creazione dello spettacolo. Si è discusso sul carattere della funzione, sui limiti, sulle competenze, ma, anche per l’eloquenza dei risultati, pressoché tutti hanno finito con l’ammettere che la funzione era ed è necessaria. Tanto più, vien da dire, nel teatro filodrammatico, non di rado influenzato da una certa insufficienza di preparazione tecnica e dall’abbon-danza di spontaneismi che difficilmente tendono di per sé a una felice sintesi. Potremmo dunque definire il regista come colui che porta in scena l’opera, nella sua unità essenziale e formale, e la penetra battuta per battuta, ponendo nella giusta evidenza ogni frammento del materiale drammaturgico. Il suo compito si esplica nei confronti di tutti coloro che concorrono alla realizzazione dello spettacolo, dagli attori ai vari operatori, in modo che la messa in scena possa costituire un sistema organico, dove ogni elemento si integra coerentemente nel lavoro d’insieme. Ai nostri tempi il regista è chiamato a tradurre efficacemente l’idea letteraria in azione scenica, innanzitutto avendo presente, attraverso una lettura attenta e penetrante del copione, qual è l’idea che l’autore intende comunicare, per poi mostrarla allo spettatore. Dove sta dunque, rispetto al passato, la “novità” della moderna scrittura scenica del regista? Essa consiste in una più esatta ed esigente ricerca sul “come sono” i testi: cioè a dire in una lettura più critica e approfondita, più coerente e consapevole, di quello che la pagina scritta vuol dire, o dice anche senza volerlo, nella sua oggettività. La novità dell’approccio non è dunque in una diversità dell’obiettivo, ma nei diversi criteri di lettura di un testo, nel diverso impegno culturale che questa comporta. Tuttavia, parlare di “oggettività” di un testo non significa che essa sia raggiungibile e che un allestimento possa offrirne una lettura “definitiva”, quasi esso fosse un’equazione da risolvere; piuttosto significa tendere a dare del testo l’immagine più globale, più onnicomprensiva e più convincente, nel quadro del particolare momento storico in cui lo spettacolo viene proposto, e nella perfetta coscienza della sua provvisorietà. La metodologia di questa ricerca consiste in un lucido esame dei dati conosciuti e nella loro armonizzazione in una visione globale: cioè a dire la lettura del testo e la chiarificazione di tutto ciò che esso comprende ed implica. A questo si aggiunge tutto il cammino che comporta la messinscena, dalla scelta degli attori all’ideazione della scena e dei costumi, alla loro realizzazione, all’adozione di uno stile di recitazione, all’illuminazione dello spazio scenico. L’idea critica maturata nella lettura deve cioè tradursi in modo esplicito ed efficace, poiché un gesto inesatto o un tono sbagliato possono anche tradire l’intenzione, come capita nella vita di tutti i giorni quando una frase detta in un certo modo viene fraintesa dall’interlocutore. Al di là della lettura critica, la scrittura scenica esige dunque un bagaglio tecnico molto articolato e completo, che è il patrimonio richiesto oggi ad un regista. Il quale cercherà di svolgere il proprio ruolo in maniera originale e personale, ricorrendo alla creatività non per reinventare a proprio modo il lavoro dell’autore, stravolgendolo, ma piuttosto per servire la concezione dell’autore e per renderla nella sua verità. Chiederà agli attori di dare il loro contributo e, senza forzare nessuno, incoraggerà ciascuno a essere sé stesso “trasformandosi” fino a immedesimarsi con il personaggio che gli avrà assegnato. Osservandone i gesti e i toni spontanei, lo “dirigerà” all’interpretazione più convincente. Chi ha compiti di regia dovrebbe avere anche esperienza di recitazione. E’ il regista che deve mostrare all’attore come recitare, fissando con precisione i tempi e i limiti all’interno dei quali può lavorare. Con una raccomandazione: noi registi quasi sempre chiediamo moltissimo agli attori, a volte troppo; il minimo che possiamo fare è ricambiare la loro generosità con il massimo rispetto della loro persona e della loro arte.

 

Vincenzo La Camera ha debuttato con il suo spettacolo, nelle serate del 11-12 e 13 novembre, presso il Teatro di Via Redi a Milano portando in scena La vita di Pulcinella, commedia dell’arte genere tragicomico, prima interpretazione assoluta in Italia, riscuotendo un enorme successo e con la presenza in sala, nell’ultima serata, del Direttore Artistico del Teatro S. Babila di Milano.

Per le repliche dello spettacolo visionare il sito:

www.ilsoccoelamaschera.it

NASCERE CON LA PASSIONE DEL TEATRO

 SCRIVE ROSA STARTARI ATTRICE FILODRAMMATICA - OTTOBRE 2011

 

(mbn) C’è chi nasce con la camicia e chi con la passione del teatro. Io con tutte e due

 «Io, forse, con entrambe.  Quando ero bambina, come tutti i bambini, giocavo a fare le parti. Ho continuato anche dopo, anche se diventava più difficile. Sono nata in un paese della Calabria nel 1961 e lì sono rimasta fino a 18 anni. Non c’erano teatri, né scuole di teatro, figuriamoci, non c’era neanche il cinema; non avevo mai visto uno spettacolo dal vivo, ma non mi perdevo quello che c’era in televisione. In bianco e nero, i volti degli attori mi sembravano statue greche, figure nobili; mi emozionavo, pareva che sapessero dire le agitazioni del cuore come nessun’altra parola poteva dire. Stavo in silenzio, davanti al televisore, ma non c’era vuoto intorno a me perché il teatro usciva dallo schermo e riempiva   la stanza  di storie.

Non c’erano neanche librerie (non ci sono tuttora, a dire il vero) - continua l'attrice - Ogni tanto, dalla città più vicina, mi portavano libri. Beckett, Giorni felici, Collezione di Teatro Einaudi, 1971 (600 lire); Aspettando Godot,  del 1976, costava già più del doppio, 1500 lire. 

Poi finalmente, in 2^ liceo, l’insegnante di filosofia, mette su una compagnia di studenti e ci dirige nella Cantatrice calva di Ionesco. Interpretavo la signora Smith: “A proposito, e la cantatrice calva?” mi chiede a un certo punto il pompiere, ed io: ”Si pettina sempre allo stesso modo”. Era proprio un teatro dell’assurdo quello lì, e io l’amavo immensamente.

A 16 anni chiesi a mio padre: “Papà, posso andare a Roma all’Accademia d’arte drammatica?”

“Prima ti diplomi, poi vediamo”.  Stavo al Liceo Classico, mancavano ancora due anni alla licenza, non volevo aspettare. Allora presi a studiare da “esterna”, per il diploma magistrale. “Papà, ora sono una maestra. Posso andare a Roma?” “Meglio arrivare alla maturità, poi vediamo”.  Arriva il diploma, ma papà era ancora  preoccupato. “Ma lo sai che le attrici devono passare per i letti di registi e produttori per lavorare?” Ma cosa poteva saperne lui, che si era allontanato dal paese solo per fare il servizio militare.  Non gli credetti; oggi penso che un po’ di ragione l’avesse.

Figlia mia, andrai all’Università.  Vabbè, intanto vado fuori, a Firenze, poi sì che si vedrà. Io mi iscrivevo a Giurisprudenza e Gassman apriva la sua Bottega (1979). E venne il giorno di andarci.

Un colpo!  C’erano tante ragazze alla Bottega, tutte belle, alte, e parlavano bene. Io piccola, non bella, meridionale tra i fiorentini, certo non ero una ragazza che si notava. Ho avuto vergogna, ho pensato che non ce l’avrei mai potuta fare. Avevo 20 anni e stavo rinunciando ai miei sogni.

Nei decenni successivi, il teatro lo guardavo, lo studiavo. Ormai abitavo in città, mi ero laureata, avevo un bel lavoro, potevo pagare l’abbonamento.  E com’era bello, la sera entrare nel foyer, immergersi nel brusio leggero degli spettatori, il sipario rosso chiuso, l’odore del velluto delle poltrone. Che calore, nelle serate d’inverno, il grigio restava fuori, dentro, il rosso delle braci. E’ ancora così, lo stesso tepore e lo stesso abbonamento.

E siccome i sogni non muoiono mai, ma solo si addormentano per qualche tempo, nel 2004, quasi senza parere, piano e semplice, mi viene incontro il teatro degli amatori, portato dalle parole di un signore elegante e intelligente che oggi è il nostro regista e che stava inventando, per la gioia mia e dei miei compagni, Il Socco e la Maschera.

Non potevo crederci: avrei finalmente fatto teatro! Non so dirvi quanta vita mi ha regalato: ogni allestimento, prove, studi, fatica, entusiasmi, scoperte. Sempre, sempre, una sorpresa.

Siamo prossimi al nostro quinto allestimento: abbiamo cercato, in questi anni, di non restare fermi, abbiamo studiato più di prima, perché oggi ogni pagina letta vale doppio dato che possiamo provarci anche noi a restituirla rinata a ciascuno dei nostri spettatori.

E quando vado a teatro, e guardo il sipario, e gli attori e ascolto il pubblico e io lì in mezzo, sento che il mondo si centuplica, e ringrazio il teatro di non avermi lasciata, di avermi aspettata, di non essersi stancato di me.

Mio padre è morto da molti anni - conclude Rosa - se ci fosse andremmo insieme  agli spettacoli della domenica pomeriggio, che per gli anziani è più comodo. E sarebbe in prima fila a ogni mia recita, a ogni replica, e ci guarderemmo  negli occhi, a ogni ringraziamento finale, convinti entrambi di aver preso le strade giuste. La Bottega ha chiuso quando Gassman era stanco e ammalato».

GATAL - CONVEGNO DEI FILODRAMMATICI GAZZADA 2011

SPEZZARE UN RAMO E’FACILE, SPEZZARE UNA FASCINA

IMPOSSIBILE - LA FAMIGLIA E’(ANCORA) UNA FASCINA? - SETTEMBRE 2011

 

Il tema, volutamente esplicato dal titolo, si manifesta nella problematica familiare che ormai da tempo ha invaso e occupato la società civile con le conseguenze che stanno sotto gli occhi di tutti. La realtà dell’unione fra uomo e donna è innegabilmente divenuta fragile, si è indebolito il valore del matrimonio, e i figli si presentano sovente con il carico di responsabilità da sopportare, più che di soggetti da educare.

Il Convegno, nell’anno in cui la diocesi ambrosiana si prepara a vivere l’incontro mondiale delle famiglie, affrontare ciò che è la famiglia oggi, attraverso la mediazione teatrale, psicologica, cristiana e biblica.

Il teatro sin dall’inizio ha fissato attenzione alla famiglia e ai suoi componenti, come una realtà bisognosa e/o in crisi. Dai classici greci, e in seguito nei secoli a venire, sempre gli autori ne hanno descritto drammaticamente o lepidamente i vari passaggi. Il faro della psicologia ne ha illuminato le fasi e reso chiari gli accadimenti dei protagonisti. La Chiesa, con i suoi insegnamenti, ha guidato i comportamenti spesso difficili della famiglia, soprattutto attingendo alla parola biblica, ricca di storie e di sapienti suggerimenti.

Perciò , il G.A.T.a.L. ha chiamato tre relatori competenti a dibattere il tema, essi aiuteranno a capire

perché e come si è giunti alla realtà di questi giorni. Sono la psicologa Fabiana Gatti, esperta negli argomenti familiari; il professor don Mario Bonsignori, dell’ufficio dei Sacramenti della Curia di Milano, e il professor Gianni Vacchelli, già noto per la sua profonda conoscenza biblica.

Nel Convegno 2010 abbiamo dibattuto l’Eros nel teatro, ora possiamo rifletterne culturalmente le conseguenze e portarle sul palcoscenico, attraverso gli autori, le opere e gli allestimenti che sapremo realizzare.

 

Il tema del Convegno di quest’anno è vastissimo, e anche le nostre responsabilità sono impegnative. Una associazione teatrale ha il dovere di proporre problemi di forte attualità, porgere pensieri e idee che contribuiscano ad avvertire dei rischi, e delle straordinarie ricchezze che stanno all’interno della famiglia.

testo di Roberto Zago , presidente del G.A.T.a.L.

Ho partecipato, come oramai da tre anni al convegno G.A.T.a.L.  e posso dire che ogni anno ne traggo insegnamenti e notizie preziose per la mia passione teatrale, oltre a due bellissimi giorni in compagnia di amici. Sabato abbiamo assistito ad uno spettacolo teatrale di grande rilievo, messo in scena dalla compagnia Gruppo Teatro Bussero.

Un dramma sulla famiglia attuale dal titolo “Su nell’immensità del cielo”che ha dato spunto di riflessione a tutto noi. Termino col dire ai lettori che sarà mio compito per il prossimo anno rendere nota la data del convegno che cadrà proprio nel 50° anno di vita del gruppo G.A.T.a.L. invitando tutti voi amici del teatro.

TEATRO DELL’IMPROBABILE - LUGLIO 2011

Con lo scritto che seguirà voglio presentare ai lettori una compagnia teatrale dal profilo artistico molto interessante, inserendola nella rassegna di spettacoli della prossima stagione autunnale e invernale, si tratta del Teatro dell'improbabile gruppo di attori nato nel 1999 ormai ben consolidato e amalgamato da svariati anni di lavori teatrali, che variano da commedie brillanti a monologhi d'autore, gialli e ricostruzioni di eventi storici. Sempre alla ricerca di una crescita interiore la compagnia si presenta comunque ad un grande livello culturale, curando in particolare la dizione nei dialoghi, la mimica  di espressione del viso, ed infine costruendo durante le prove una sorta di profilo psicologico del personaggio diventandone parte integrante, cosa indispensabile per  "sentire" propria la parte assegnata.

Capitanati dalla regista Rosella Dalu è formata dagli attori: Marinella Dalu, Fiorella Dalu, Antonella Uccellini, Caterina Abbiati, Fabio Morabito, Tiziano Moro addetto alle luci e suoni; le new entry: Marco Sangalli e la giovanissima Sara Moro. Tutti hanno seguito per un personale sviluppo tecnico vari stage formativi con il regista catanese Aldo Lo Castro autore di varie commedie teatrali tra cui l'esilarante Tre sorelle e un imbranato interpretata da loro già molte volte in passato riscuotendo sempre un gran successo di pubblico. Stage attuati anche con altri registi, per sviluppare oltre alla presenza scenica, anche la vena artistica portandola così, in seguito a mirati esercizi, ad emergere, affiorando dal loro più profondo io.

Nei primi anni di lavoro il "Teatro dell'improbabile" era supervisionato dal regista Alessandro Del Bianco del "centro studio attori" di Milano e dallo stimatissimo regista Claudio Zucca che  ha mostrato loro la strada da percorrere. In seguito sostituito per motivi di cambio residenza, dall'attrice Rosella Dalu  la quale ne ha assimilato pienamente i preziosi insegnamenti.

Per la nostra rassegna teatrale la compagnia "Teatro dell'improbabile"  di cui  la sede e la sala prove è a Sant'Angelo Lodigiano, sarà lieta di interpretare una commedia brillante dal titolo Orilio Orilio di Paolo Cappelloni, una pièce con molti di colpi di scena, spesso ironici, incentrata sull'avarizia del protagonista, uno spettacolo assolutamente da non perdere per tutti gli amanti del teatro.

SERGIO PROCOPIO  - GIUGNO 2011

Sergio Procopio nasce il 25 aprile del 1965 a Rho. La sua passione per il mondo delle clownerie inizia all’età di 11 anni, quando entra nel centro Salesiano di Arese, dove conosce Don Vittorio Chiari e Bano Ferrari “i suoi primi insegnamenti” nell’arte teatrale.

Nel 1977 è tra i clown’s fondatori del gruppo “Barabba’s Clown”, nel quale lavora per dodici anni partecipando ad oltre 1300 spettacoli, in Italia ed all’estero, ed anche ad alcune rassegne e festival di teatro giovane per le scuole.

Nel 1989 si esibisce in uno spettacolo nella Sala Nervi in Vaticano, seguito da un incontro con Papa Giovanni Paolo II.

Nel 1990 inizia la collaborazione con Carlo Rossi, che cura la regia dei suoi spettacoli. Nello stesso anno fonda la Compagnia Teatrale Sergio Procopio, scrive e produce 15 spettacoli, con oltre 2000 repliche in Italia, Belgio, Germani, Francia, Spagna, Svizzera, America Latina, Brasile, Madagascar e Perù.

Nello stesso anno frequenta corsi di perfezionamento in Svizzera dal grande Pierre Byland, che continua nel 1991 quando conosce e frequenta Marcel Marceau.

Numerosa è la sua partecipazione a spettacoli TV e prende parte anche al Festival Internazionale del Clown a Milano.

Nel 2007 presenta Un sorriso per i poveri spettacolo sulle Ande del Perù ed in Ecuador, che continuerà a portare ogni anno.

Oggi vive a Musso sul Lago di Como insieme alla moglie e ai tre figli.

Negli ultimi anni ha potuto avvalersi della collaborazione di molti artisti amici, che lo hanno aiutato ad approfondire l’essenza ed il significato della figura del clown, ritrovando ed affinando sempre più il suo modo originale di esserlo.

(Testo tratto dalla “Biografia d’artista di Sergio Procopio)

Ho voluto dedicare questo numero a Sergio, che ho conosciuto 2 anni fà ad un seminario sul Teatro e Sorriso, dove ho assistito ad un suo spettacolo e mi ha veramente stupito.

Sergio, con i suoi personaggi, racconta con umorismo la vita quotidiana di ognuno di noi offrendo nel contempo spunti autentici di riflessione.

Notevole la sua capacità di coinvolgimento del pubblico, che nei suoi spettacoli, diventa parte attiva. Lui è veramente una persona che, attraverso la sua arte, sa regalare un sorriso soprattutto ai più bisognosi. Grande Sergio!

GRUPPO TEATRO TEMPO - MAGGIO 2011

Il gruppo Teatro Tempo di Carugate (Mi) è una compagnia teatrale non professionista.

La loro  storia comincia quasi 30 anni fa quando si sono  buttati quasi per gioco su un palcoscenico con una passione che ancora non sapevano sarebbe diventata così prepotente.

Con pochi mezzi e ancora meno pretese è così iniziata la loro avventura, che, con sempre più entusiasmo, coraggio ed esperienza, è arrivata fino ad oggi e ancora non ne vuol sapere di appendere il 'copione al chiodo'.

Pur prediligendo il genere comico-brillante, nel baule dei ricordi del gruppo figurano anche esperienze nei generi classico, musicale, giallo e favolistico.

Particolare successo hanno avuto le ultime due commedie brillanti (La cena dei cretini di F. Veber e Rumors di Neil Simon) che vantano un impressionate numero di repliche nei teatri di tutto il Nord Italia.

Con Ali di carta la loro ultima produzione, hanno voluto affiancare alla sana risata, un testo che imponga la riflessione sul delicato tema dell’adozione attraverso l’intensità e la forza della pura emozione.

Alla recitazione, il Gruppo Teatro Tempo affianca :

-          l’organizzazione dal 2008, di Rassegne di Teatro Amatoriale presso il CineTeatro Don Bosco di Carugate

-          la gestione dal 2001 del sito www.gttempo.it, che propone la più ricca e dinamica (e gratuita)  biblioteca on-line di testi teatrali, punto di riferimento per operatori, autori, compagnie, scuole, oratori, …

-          una intensa collaborazione con realtà culturali lombarde (compagnie, orchestre, associazioni, amministrazioni comunali, …) con particolare attenzione a scuole e ragazzi

-          dal 2010 ha lanciato il progetto Tempo xso – Gruppo Teatro Tempo Per il Sociale”, offrendo gratuitamente i propri allestimenti per associazioni sociali che vogliono promozionare il loro operato attraverso uno spettacolo teatrale

-          dal 2010 sono stati riconosciuti dalla regione Lombardia come APS – Associazione di Promozione Sociale.

Questo è quel che si dice di una compagnia coi fiocchI.

NEL CUORE DELLE DONNE - IL CORAGGIO DI CAMBIARE - APRILE 2011

Parliamo di Nel cuore delle donne - Il coraggio di cambiare spettacolo teatrale compagnia La Bottega del Teatro.

Partirei descrivendo il significato dato al nome della compagnia, che, analizzandone le parole, si potrebbe dire che, per “bottega”, intendiamo quel luogo dove tutti possono dare spazio ad un lavoro collettivo di creatività.

E proprio da questo lavoro che 12 personaggi femminili di diversa età si sono uniti per intraprendere questa bellissima avventura nel mondo del teatro.

Il tutto prende vita da un testo letterario dell’autore Dario Vanoli dove vengono descritti 12 personaggi femminili che narrano parte di vita trascorsa.

Un bellissimo testo dal punto di vista letterario, un po’ meno nel campo teatrale, dove le nostre attrici andranno ad affrontare degli scritti a cui dar vita sul palcoscenico. Sarà la loro creatività a trasformare tutto ciò che è pensiero dell’autore in vita di scena animando luoghi e personaggi.

Si crea tra loro una sorta di complicità, alcune si conoscono da poco, ma questo lavoro piace, appassiona, sembra entrare nei loro cuori portando sempre più entusiasmo ed amicizia.

Passano pochi mesi e già si prende padronanza del testo, prendono così vita i primi dialoghi ed i loro personaggi. Si affrontano le prime canzoni e la musica rende ancor più piacevole le loro interpretazioni.

Si vivono così serate di prove con impegno ed entusiasmo, non mancano succulenti dolci a rendere meno stancante il lavoro. Un lavoro impegnativo eseguito con cura e determinazione portando tutte loro ad un traguardo soddisfacente, non facile come prima esperienza, ma un buon bagaglio per un prossimo spettacolo.

Devo dire che i personaggi descritti con le parole dell’autore si sono talmente materializzati in scena che lo stesso autore se ne è innamorato al punto di chiedere in sposa una di loro … Auguri Nadia e Dario!

La Compagnia Instabile di Montesiro - marzo 2011

La compagnia nasce nel 1993, con la messa in scena del primo spettacolo Il canto di Natale di C.Dikens. Dal successo di questo lavoro e dall’amicizia che si era creata l’anno dopo la compagnia continua il suo percorso con la messa in scena dello spettacolo in lingua dialettale:  Surpresine de Natal Dopo questo secondo lavoro si costituisce così la Compagnia Amatoriale: Compagnia Instabile di Montesiro.Comincia quindi un lungo percorso di rappresentazione e successi e naturalmente di un’amicizia sempre più consolidata che porterà la compagnia in questi anni alla messa in scena di numerosi spettacoli teatrali e numerosi successi. Ho assistito a uno dei loro spettacoli al teatro di Via Redi a Milano, in occasione del memorial Giordano Paini. Inutile dire che si è trattato di uno spettacolo eseguito con cura e professionalità; un’altra compagnia amatoriale che non si è fermata alla sola messa in scena dello spettacolo, ma che nel percorso degli anni ha cercato sempre di migliorare il proprio livello qualitativo, per poter dar sempre più soddisfazione all’impegno svolto

Quelli delle 21 - febbraio 2011

La compagnia nasce dieci anni orsono dall’entusiasmo e dalla passione di alcuni genitori dei ragazzi delle compagnie “giovanissimi” e i “giovani” che per prime nel 1996, hanno rilanciato l’attività teatrale nell’ambito dell’oratorio San Giuseppe, Parrocchia Santa Francesca Romana, Milano.

La compagnia mette in scena ogni anno degli spettacoli a sfondo comico brillante, ottenendo sempre degli ottimi risultati e posizionandosi spesso nei primi posti alle premiazioni G.A.T.A.L..

Gli incassi delle rappresentazioni vengono totalmente devoluti alla loro parrocchia, ad organizzazione umanitarie o in opere di sostegno a casi bisognosi.

La loro crescita artistica viene seguita fino al 2009 dal regista/attore Michele Farracci, noto nel campo del teatro filodrammatico milanese, per poi passare nel 2010 nelle mani  di Marco Marchesi, allievo di Farraci e attore della compagnia.

Dal 2009 la compagnia presenta ogni anno un concorso teatrale (Memorial Giordano Paini) per ricordare la scomparsa di questo bravo attore e amico che ha condiviso con loro questo percorso teatrale; un attore col quale recitare era più che piacevole: Ciao Giordano Paini!

Sono particolarmente legato a questa compagnia perché proprio con loro è cominciato il mio percorso teatrale, una compagnia che divide con gioia, amicizia e passione per il teatro, insieme a loro mi sono veramente divertito.

“Grazie compagnia delle 21”

SPETTACOLI MESSI IN SCENA

1998 “ Arriva lo zio di Dallas”

1999 “ Sposerò la vedova allegra”

1999 “ Nozze con sorpresa”

2000 “ Con tutto il bene che ti voglio”

2001 “ Una parete tra me e te”

2003 “ Un’amica tra i piedi”

2005 “ L’ultima diligenza per For Laramie”

2007 “ Sognando un’altra favola”

2008 “ Cercasi erede”

2009 “ Non sparate sul postino”

2010 “ I milanesi ammazzano il sabato?”

Prossimamente… “PRIMA PAGINA” di Ben Hecht e Charles Mc Arthur adattamento e regia Marco Marchesi.

SIPARIO DI PAGNANO - gennaio 2011

La compagnia del Sipario si costituisce nell’aprile 1991, ereditando le esperienze e la passione di elementi delle compagnie di Merate e di Pagnano bloccate dall’inagibilità dei teatri locali; regista ed attori che vantavano un curriculum decennale, nel quale si evidenziavano la messa in scena di opere come Morte di un commesso viaggiatore, Difensore d’ufficio, Da giovedì a giovedì, Un tale chiamato Giuda, Un ispettore in casa Birling e Non si muore mai soli.

Esordisce con Il Diario di Anna Frank cui hanno fatto seguito: Letto matrimoniale di De Hartog, La vita non è un film di Dorys Day di Bellei (Premio Migliore Attrice Protagonista – 4a rassegna di Merate), Siamo momentaneamente assenti di Squarzina, Stesso giorno prossimo anno di Slade (Premio della Critica Rassegna di Osnago), Vuoti a rendere di Costanzo (Premio Miglior Attrice, terzo posto per la Regia – Rassegna Teatro S. Domingo Milano), “Il canto del delfino” di Pinna, “Fiori di acciaio” di Harling (Premio Miglior Regia – 1a rassegna di Merate), Il seduttore di Fabbri (Premio Miglior Attore e Migliore Attrice – Rassegna Merate), La casa di Bernarda Alba di Lorca (Premio Migliori Attrici Protagonista e non Protagonista – 3a rassegna di Merate), Io ti odio di Plante, Mela di Maraini (Premio Miglior Attrice Protagonista – 5a rassegna di Merate), Maria Stuarda di Maraini (Premio Migliori Attrici Protagonista e non Protagonista – 6a rassegna di Merate), Madri di Longoni (Premio Miglior Attrice Protagonista e Migliore Regia – 7a rassegna di Merate).

Ha alternato a questi spettacoli, letture interpretative di atti unici e serate di poesia, nonché laboratori teatrali per la scuola media o aperti al pubblico. Ha drammatizzato, inoltre, fiabe per asili nido e scuole elementari.

La mia opinione personale è quella di trovarsi davanti ad una compagnia con un ottima referenza teatrale quindi sicuramente da seguire nei suoi spettacoli.

Una nota di merito al regista Nereo Riva.

 La Sarabanda - DICEMBRE 2010

La storia

La compagnia teatrale si è costituita nel 1972 ad Olgiate Molgora col nome di Compagnia dei giovani. Dopo le prime rappresentazioni a carattere oratoriale, la compagnia comincia anche a scrivere testi propri e frequentare stage e corsi teatrali acquisendo la struttura attuale ed una capacità interpretativa che la annovera tra i gruppi teatrali più richiesti nel territorio con registrazione del proprio nominativo presso l’assessorato alla Cultura della provincia di Como. Nel 1985 la compagnia ha cambiato il proprio nome in La Sarabanda. La maturazione subentrata e l’esperienza hanno consentito di rappresentare con successo spettacoli di notevole impegno, quali:

- 1999: Spirito Allegro di Nowel Coward.

-       2000:  Riduzione e adattamento di Processo a Gesù di Diego Fabbri.

- 2000/2001: La vostra tazzina di caffè…un dramma con tanti atti e molti attori di Claudio Proserpio.

- 2001/2003: Basili e Caterina… ovvero storie del tempo passato:

- 2004/2005: Delitto sul Nilo di Agatha Christie, versione modificata e adattata da Loredana Riva.

- 2006: The Busybody (quella ficcanaso della Signora Piper) di Jack Popplewell .

- 2008: (ancora in cartellone) Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi

2010:  “La - monaca di Monza”, ampio consenso da parte di critica e pubblico al debutto del nuovo spettacolo messo in scena, presentato in anteprima nell’ambito del convegno sul teatro presentato dal Gatal.

 

Nell’arco di questi anni la compagnia ha ricevuto diversi premi nelle varie rassegne e concorsi; premi dati all’alto valore qualitativo sia per la recita, per la regia e per i costumi, che la rendono nota nel campo del teatro filodrammatico.

Nei vari convegni teatrali ho avuto modo di conoscere la regista, Loredana Riva, e vedere all’opera la sua compagnia: devo dire che il loro modo di far teatro è serio e professionale volto ad una ricerca della perfezione della tecnica recitativa. Per questo mi complimento sempre con Loredana per il suo impegno e la sua professionalità. Veramente bravi e ribadisco: bravi!

 

Per Aspera Ad Astra - NOVEMBRE 2010

Sabato 13 novembre 2010 alla rassegna teatrale in corso a Cernusco, presso l’oratorio San Luigi si è esibita la compagnia Per Aspera Ad Astra, coinvolgendoci in una serata di emozioni e di ironia, una serata nella quale la tecnica recitativa, l’azione scenica e la professionalità degli attori ha reso il palcoscenico un vero e proprio luogo di pura espressione artistica. La cosa straordinaria è data dal fatto che gli attori erano poco più che adolescenti, ma molto motivati nel loro lavoro e appassionati dal gioco del teatro.

LA STORIA

- Nel 2002 un gruppo di adolescenti risponde all’invito del G.AT.A.L. di seguire un laboratorio teatrale e il coordinamento mi viene affidato. L’idea funziona. Nel primo anno, giochiamo al teatro e i ragazzi incominciano a scoprire le proprie potenzialità espressive. Durante il secondo anno il lavoro si fa più intenso, avvicino loro ad alcune tecniche teatrali, consolidando la loro voglia di condividere il palco ed insieme di collaborare all’allestimento di una fiaba: E’ un primo successo!. Con gli anni i ragazzi crescono e migliorano le proprie qualità attorali, si misurano con attori come Eliot, Shakespeare, Ende, dando vita alla compagnia “Per Aspera Ad Astra”.

Fondata la compagnia si continua a crescere nella tecnica e nel laboratorio portando in scena 2 spettacoli: Il povero Piero di Achille Campanile e Fools di Neil Simons. due spettacoli che attualmente sono in tourneè.

Ho conosciuto Anna Maria 3 anni fa ad un suo spettacolo, devo dire che l’amore da lei dedicato a questo suo progetto è veramente grande, e grande è soprattutto la sua voglia di insegnare e la sua passione. ”Speriamo di rivederla un altro anno con tutto il suo gruppo. “Ciao Ponzellini!!” Tornando sull’argomento rassegna, in questi primi due spettacoli, il pubblico va crescendo. Quindi vi invito a partecipare per passare un divertente e piacevole sabato sera!

Vi anticipo in breve un piccolo riassunto della storia che andranno a presentare:

Antonio Orefice, vedovo vorrebbe trascorrere una domenica tranquilla. Egli tiene in casa Gemma, l’ancor giovane e vitale Suocera e la sorella,fidanzata con una sorta di Malato immaginario. Antonio odia un suo vicino di casa, il quale pur avendo lo stesso stipendio, ha un attico con piscina, auto fuoriserie e molte donne. Ma una brutta domenica un pericoloso bandito armato nel tentativo di evitare la cattura, va a rifugiarsi in casa di Antonio. A questo punto Gemma, la sorella e una serie di incredibili personaggi daranno vita a un esilarante crescendo di deliranti situazioni….. Da non perdere!

Un teatro per i ragazzi,  Tutti sul Palco - OTTOBRE 2010

Tutto ha inizio nel mese di gennaio quando in oratorio catechisti, adolescenti e bambini decidono di dar vita ad uno spettacolo teatrale per festeggiare i 30 anni di sacerdozio di don Alfredo Maggioni, il loro parroco.

Si riunisce così un folto gruppo di persone, compresi genitori ed amici, ed insieme si comincia a studiare ogni fase i questo spettacolo.

Visto il numero elevato di adesioni tra ragazzi e bambini che frequentano l’oratorio, si cerca per primo un testo che possa dare spazio a tutti ad interpretare un personaggio.

Quale copione avrebbe potuto contenere tanti personaggi? Naturalmente un copione sulle favole e perché non Pinocchio, che rivisitato, poteva far comparire nella sua trama anche personaggi di altre favole.

Prende vita così un periodo di prove con letture, movimenti musiche e balletti che, in un primo tempo, si svolgono nella casa del Signore, la cappella dell’oratorio; uno spazio che don Alfredo concede ai suoi giovani per poter provare al caldo e per avere più agibilità.

Sembra quasi magico come bambini e ragazzi, in quel luogo, cominciano ad esprimere i loro lavoro dando vita ai loro personaggi come catturati da questo gioco del teatro e felici di giocare insieme.Si parte con un tavolo, una sedia, punti fissi sui quali i nostri attori costruiranno la loro recita.

Col tempo poi nasce un accurato studio delle scenografie, con bozzetti cartacei e plastici in scala.

In poco tempo quel tavolo e la sedia vengono contornati da pareti e finestre, un vero e proprio luogo dove i nostri ragazzi possono far crescere la loro recita.

Ora un prima scena è quasi fatta, ma come sappiamo, il teatro di Pinocchio richiede molteplici scenari, colori ed un ricco vestiario per dare ad ogni personaggio il giusto valore.

Qui parte una grossa collaborazione di mamme pittrici che ogni domenica dedicano il loro tempo a dipingere, sarte che cuciono e ricercano stoffe e materiali di scena e naturalmente i nostri scenografi che fin dal primo giorno dedicano ore e ore a questo lavoro.

Infine luce e musiche daranno magia ad ogni battuta e balletto grazie all’impegno dei nostri tecnici.

Questa è in breve la storia di un gruppo di giovani dell’oratorio San Luigi che con il teatro di Pinocchio ha voluto regalare una giornata di felicità al loro “don” ed a tutte le persone della comunità.

 

Il premio del 10 ottobre

La compagnia si è aggiudicata un premio dalla giuria G.A.T.A.L. di Milano per lo spettacolo Naso da favola, andato in scena lo scorso 13 giugno nella categoria adolescenti classificandosi come 2° premio di 1a categoria, con il seguente verdetto “Una originale variazione della fiaba di Pinocchio realizzata da numerosi attori ed interpreti di varie età tutti coinvolti e ben motivati. Da sottolineare le splendide, accurate e realistiche scenografie e l’impegno davvero notevole ed evidente”. Ha ricevuto anche una coppa e ha partecipato alla premiazione avvenuta lo scorso 10 ottobre presso il teatro Don Orione di Milano, una nota di merito dalla giuria, sia per il numero di componenti che per le magliette che indossavano inerenti alla compagnia. Quindi bravi ai nostri ragazzi e a tutto lo staff!

Il “Sacro” a Teatro - SETTEMBRE 2010

 

La Compagnia di Chiaravalle con sede nell’Abbazia di Chiaravalle Milano, è un’associazione storico-culturale attiva dal 2001 in ambito rievocativo nazionale ed internazionale, che si propone di presentare una fedele ricostruzione della vita civile e militare dei secoli XII-XIII, ponendo grande attenzione all’accuratezza storica dell’abbigliamento, delle tecniche di combattimento e degli aspetti logistici dell’accampamento militare. La Compagnia inoltre propone ogni anno un corso di combattimento medioevale ed un ciclo di conferenze su vari argomenti relativi al periodo rievocato.

Ogni anno la compagnia ha tenuto fede al suo impegno mettendo in scena testi sempre nuovi ed originali.

La Sacra Rappresentazione della Pasqua 2005, “La Via della Croce”, con testi di Sergio Scorzillo, ha ottenuto il premio speciale della giuria GATAL, per i momenti particolarmente suggestivi anche grazie all’ambientazione spettacolare in Abbazia.

All’interno della compagnia si sono succeduti molti attori dilettanti, di Chiaravalle e non solo.

La Compagnia Vallechiara raccoglie da più di dieci anni persone di tutte le età accomunate dalla passione di far teatro. Un teatro amatoriale al quale dedicare tutto il tempo libero con il piacere di stare insieme e divertirsi.

La compagnia mette in scena ogni anno una suggestiva “sacra rappresentazione” tratta da una comune riflessione sui problemi sociali e, tempo permettendo, una commedia brillante.

Nel 2005 dopo un anno di questo lavoro la compagnia ha portato in scena la commedia di Dario Fo I cadaveri si spediscono, le donne si spogliano.

Il suo laboratorio teatrale nasce per provare nuove situazioni, mettere in comune nuove idee star bene con gli altri nel massimo rispetto di se stessi. Tutti possono recitare, a tutti è dato il piacere di scoprire di essere un altro, tutti dovrebbero poter provare quanta energia hanno dentro e come sia bello, almeno una volta, sentirla emergere insieme al batticuore di quando si alza il sipario. Chi vuole partecipare è dunque il benvenuto.

Venerdì 1° ottobre 2010 a Chiaravalle si è tenuta la rappresentazione sacra intitolata Storia di un’immagine.

La rappresentazione prende spunto dall’Ostensione della Sacra Sindone conclusasi recentemente a Torino e rievoca i momenti salienti della storia di questo misterioso lenzuolo sulla base delle testimonianze, a volte lacunose, arrivate sino a noi attraverso i secoli.

Lo spettacolo nasce da una riflessione corale, fra fede e scienza, fra storia e leggenda, sul senso di questa immagine che è stata definita da Papa Giovanni: “Testimone muto, ma sorprendentemente eloquente”.

La regista Daniela Borghetti è una persona molto preparata capace di far emergere dall’animo di ognuno il proprio personaggio grazie alla sua esperienza e la sua capacità tecnica.

 Il Socco e la Maschera - LUGLIO 2010


Usciamo
dal circondario per andare a conoscere una compagnia molto valida con sede a Segrate (MI) e che in pochi e con molto impegno ha raggiunto risultati eccellenti.

Nasce nel 2004 dall’incontro di alcune persone appassionate di teatro alcune delle quali provenienti da altre esperienze, altre al loro primo incontro con le tavole del palcoscenico.

Dopo aver consolidato la propria organizzazione e dopo aver assunto, sotto il profilo artistico, una specifica connotazione che la vede particolarmente incline al genere comico brillante, il 3 giugno del 2009 il Socco e la Maschera si è costituita in associazione non riconosciuta, senza scopo di lucro dandosi uno statuto e degli organi sociali.

Attualmente la compagnia opera con il patrocinio del C.A.S.C. – Centro per l’Assistenza Sociale Culturale dei dipendenti della Banca d’Italia, e aderisce al G.A.T.A.L. Gruppo Attività Teatrale Amatoriale della Lombardia. Ha la propria sede a Segrate. Inoltre la Compagnia è iscritta al n. 94 dell’Albo Comunale dell’Associazione “No-Profit” per le sezioni culturali e ricreative tenuto dal Comune di Segrate.

 

Le loro commedie

 

“Don Raffaele il Trombone” (2005) “Come si rapina una banca” (2008) “Il Trasloco” (2009) “Il settimo si riposò” (2010) “Il carnevale degli insetti” (2010)

I premi

Ho conosciuto Vincenzo La Camera, regista di questa Compagnia, in un seminario sul Teatro Amatoriale. Devo dire che la sua persona mi ha affascinato molto, sia per la passione al teatro che alla continua ricerca della perfezione nel mettere in scena ogni suo spettacolo.

Questo sta a significare quanto a minimo lo spazio che divide un attore amatoriale dal professionista quando il lavoro viene svolto da persone che credono in quel meraviglioso mondo che è il palcoscenico.

Compagnia Teatrale CPO '93 - GIUGNO 2010

 

La CPO ’93 (Compagnia Parrocchiale di Osnago) è composta da ragazzi, giovani ed adulti di Osnago, Montevecchia, Cernusco L. e Pagnano e si dedica alla realizzazione di musical da ben 17 anni, il tutto per diletto, ma soprattutto per devolvere in beneficenza gli incassi degli spettacoli

Dopo aver percorso la via di alcune figure di Santi e personaggi del Nuovo ed Antico Testamento con il musical Forza venite gente (su San Francesco), Rabbì (su Gesù completamente autoprodotto), Joseph (sul patriarca Giuseppe) e la Piccola matita di Dio (su Madre Teresa di Calcutta), la compagnia si è dedicata alla figura del grande pastore Martin Luther King completamente autoprodotto.

Nel tempo con i ricavi sono state sostenute realtà assistenziali della zona e i missionari locali sparsi per il mondo.

I musical sono frutto della fatica delle registe Edy Colombo e Grazia Penati che ne hanno coordinato i testi recitati con la giuda del veterano Ernesto Valagussa.

Le coreografie vengono curate direttamente dalle ragazze del corpo di ballo mentre le musiche “grande fiore all’occhiello della compagnia” vengono suonate dal vivo e rivisitate dal complesso osnaghese Andata e Ritorno.

Spendo due parole personali nei confronti della regista Edy Colombo, che è una mia amica, la quale merita un grande applauso per la passione e la devozione a questo tipo di teatro ed al suo enorme impegno verso i bambini e i ragazzi dell’oratorio… forza Edy!

L’ASSOCIAZIONE TEATRALE DEL G.A.T.A.L. - MAGGIO 2010


 

Il G.A.T.a.L. è un'associazione composta da compagnie che fanno teatro amatoriale perchè amano il teatro e lo considerano valido strumento di promozione culturale e i relazioni autenticamente umane.

L'associazione è di ispirazione cristiana e promossa dalla Commissione Regionale delle Comunicazioni Sociali delle Diocesi Lombarde ed aiuta le singole compagnie associate ad affrontare e risolvere i problemi legati alla loro attività. Il presidente Roberto Zago, classe 1930, ha scritto circa 60 commedie, ideatore della rivista Teatro, fondatore e regista della Compagnia dei Giovani di Milano.

Riceve nel corso della sua carriera l'Ambrogino d'Oro 2004, collabora con diverse riviste di teatro e da circa vent’anni cura su Avvenire la rubrica Filodrammatici.

I CORSI ll G.A.T.a.L. organizza corsi recitazione e regia, in questi due anni il corso è stato tenuto docente Gianlorenzo Brambilla, attore e regista professionista e direttore artistico del teatro Licinium di Erba.

Nel corso si affronta un laboratorio teatrale con lettura ed analisi e successiva individuazione dei tempi e delle scene, composizione delle scene e dell'allestimento, drammaturgia e messa in scena dello spettacolo.

Vi è poi il premio Teatro, concorso aperto a tutte le compagnie, che si conclude nel mese di ottobre di ogni anno con una grande manifestazione di premiazione. Nel mese di giugno, invece, si tiene la Festa delle Filodrammatiche ed a settembre il seminario sul teatro della durata di due giorni. Conosco il G.A.T.a.L. personalmente perchè vi sono iscritto, faccio parte delle giuria categoria "adolescenti" e partecipo ai corsi teatrali. A mio giudizio l'associazione è un ottimo punto di riferimento per le compagnie amatoriali, molte delle quali sono cresciute in modo professionale.

 

 Il Colle di Montevecchia - aprile 2010

 

Il Colle nasce nel settembre 2002 dall’incontro di alcuni giovani di Montevecchia appassionati di teatro e l’associazione culturale “Ronzinante” di Merate che organizza un corso di recitazione.

Da questo si è venuto a creare un gruppo solido e unito che, grazie alla grande passione per il teatro ha messo in scena fino ad oggi molti spettacoli.

Di recente la Compagnia ha messo in scena diverse commedie tra cui:

§ IL POVERO PIERO

§ L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO

§ THE THRILLER

§ IL TARTUFO

Gli attuali membri della Compagnia teatrale “Il Colle” sono: Bonfanti Giulia, Cogliati Valentina, Conti Sara, Stucchi Margherita, Maggioni Olga, Monzani Mattia, Piazza Letizia, Piazza Clara, Scaccabarozzi Luca e Scaccabarozzi Marco

Inoltre, insieme alla compagnia Ronzinante ha promosso la sesta rassegna teatrale nel proprio paese dal nome: TRAMONTI e TEATRO, conclusa il mese scorso.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una compagnia di ragazzi giovani, capaci di revisionare testi classici proponendo al proprio pubblico la loro abilità artistica nel renderli più contemporanei.

RONZINANTE -  MARZO 2010

Il gruppo teatrale Ronzinante, associazione culturale nata a Merate nel gennaio 2001 dall'incontro di un gruppo di giovani interessati al teatro. La compagnia ha iniziato la sua produzione con diversi allestimenti teatrali all'insegna dell'arte, del racconto e della tradizione del teatro. Ogni anno organizza due rassegne teatrali: Corte Circuito e Tramonti e Teatro, quest’ultima finita sabato 20 marzo con lo spettacolo Ultima Ora, monologo sulla pena di morte interpretato dall'attore Matteo Polvara, nuovo membro del gruppo, il quale ha regalato al pubblico un’ora di puro emozionante teatro. Attore altamente professionale dotato di una grande capacità interpretativa, ha saputo suggestionare il suo pubblico, calandosi perfettamente nel personaggio, creando anche momenti di commozione.

Un augurio alla compagnia Ronzinante di un continuo e assiduo lavoro al fine di regalarci, anche in futuro, momenti di teatro da condividere. Personalmente, credo molto in questo nuovo teatro dedicato ai temi attuali e capace di provocare emozioni e far riflettere.

Un teatro giovane che cresce via via con la passione di questi attori preparati e molto professionali.


Matteo Polvara, nel mezzo, sul palco dell’oratorio di Montevecchia, marzo 2010, nell’ultima serata della fortunata rassegna Tramonti e teatro.

SIPARIO