CERNUSCO LOMBARDONE

 

Padre GIOVANNI VISCARDI

 

Le SUE lettere

 

Merrivale 5 Febbraio 2011

Carissimi amici,

A molti di voi è nota la mia caduta avvenuta un mese fa. La lenta ripresa ci ha indotto a consultare la scorsa settimana due Dottori che hanno suggerito ulteriori radiografie delle parti lese. L'esito della consultazione ha previsto che la terapia per la riabilitazione del braccio e della gamba destra sarà ancora lunga.

Tutto ciò ha indotto i miei Superiori, sia qui in Sud Africa come a Roma, a decidere il mio trasferimento a Torino, dove l'Istituto possiede attrezzature e personale competente per la fisioterapia ed altri interventi qualora giudicati necessari. La data esatta per il mio trasferimento a Torino non è ancora decisa ma si conta possa avvenire la prossima settimana.

Desiderio comunicarvi tale notizia per aggiornarvi sul decorso del mio recupero.

Sono grato di un vostro ricordo e di una preghiera, mentre vi saluto.

 

dicembre 2009                                                                                                                                                       Carissimi cernuschesi,

come già sapete conto molto di realizzare il mio grande sogno per avviare uno scambio di esperienze di preghiere, attività e Messa missionaria con una coppia di mia conoscenza da Johannesburg nel prossimo giugno in occasione del mio cinquantesimo di Messa, sempre che io sia ancora vivo e con l'approvazione dei superiori di qua.

Purtroppo il Natale in Sud Africa, religiosamente parlando, è poco sentito e partecipato solo dai cattolici, dove si trovano. Economicamente è come in tutto il mondo di godimento. Il motivo è spiegato,se in Italia si celebrasse il Natale nel ferragosto: scuole e fabbriche chiuse, caldo forte, tempo di piogge, chi al mare e chi ai monti...Allora grazie per il vostro  entusiasmo sempre carico per caricare. Pregate perchè il sogno si avveri e

rinnovati auguri a tutti e a ciascuno di NATALE DI PACE e 2010 carico di nuova energia.

Con affetto, p.Jack

22 ottobre 2009

Carissimi amici del G.M.,

“Il vostro decennio non é solo una cifra di calendario, ma é una data storica e pietra miliare, che continuerà senza fine, perché é opera di Dio, umanizzata dal Suo Figlio, il Messia che ha inviato la sua Missionaria, ovvero la Chiesa, della cui opera voi avete dato e continuate a dare viva testimonianza in grande misura nella piccola comunità cernuschese. Vi confido anche il mio sogno personale se coincide con la volontà di Dio: che possa concelebrare con tutti voi il mio cinquantesimo di Messa. Per questo sono certo della vostra preghiera”.

 

01/08/09, Catholic Church P.O. box 31327   

        Totiusdal   0134  PRETORIA   (S. Africa)

 

Carissimi, vi invio questa lettera con la foto di un'italiana nata nel 1937 e cresciuta in Sud Africa.

Solo un breve profilo per la sua vita che chiamerei di personale consacrazione e testimonianza. (La foto sotto indica solo una presenza alla fiera di carità). Mai sposata a vent'anni esercitava la professione di infermiera ovunque la chiamassero. Divenne dottoressa e professoressa, direttrice di ospedale mentre formava infermiere per lungo tempo.

Diede inizio al comitato delle donne, particolarmente quelle anziane, per attività varie parrocchiali. E' stata anche membro del consiglio pastorale, riconosciuta e consultata in campo sanitario e spirituale e ha scritto anche un libro sull'infermieristica.

Il vero insegnamento per la vita è nel momento presente tornata da qualche mese a Waverley, saputo della sua malattia, un cancro al colon. ha iniziato regolarmente con la comunione in casa sua e ci siamo così trovati ambedue alla scuola del Maestro,passando ore in riflessioni e ricordi biblico liturgici dove io mi riconoscevo il più piccolo discepolo.

La signora Silvia Pera, pur gradualmente in recessione fisica, non si stancava mai di parlare, ringraziare ed esprimere la gioia interna, specie quando le rammentava le parole di Giovanni Paolo II: i malati credenti vivono una messa continua offrendo le loro sofferenze con il Cristo crocifisso e vivono di speranza.

Un particolare: le raccomandavo di stare a casa nel freddo crudo alla domenica mattina. Trovandola poi tra le prime in chiesa un quarto d'ora prima della Messa, quasi la rimproveravo, ma lei, sorridendo, rispondeva subito: «Qui io sto bene!» E' una meraviglia dei sentimenti di serenità e scuola per tutti noi! E' una missionaria dei sentimenti del card. D. Tettamanzi. Dio sia lodato.

P. Jack

 

A sinistra, Silvia Pera professoressa in teologia e infermologia -04/03/09

A destra due donne attive dalla città nera di Mamelodi, servita dai missionari della Consolata, partecipano alla fiera della carità. - 24/07/09

Catholic Church P.O. box 31327   

        Totiusdal   0134  PRETORIA   (S. Africa)

                                                                                                 

Giugno 12 giugno 2009,

Cari amici,

Benvenuta l'estate, tempo di calore e di attese vacanze per voi!

Qui a Pretoria c'è una combinazione di inverno notturno e primavera diurna. Per me è un tempo e luogo favorevole.

Sono arrivato al 4.o (e ultimo ?) trasferimento in 8 mesi; media?? - Mio cognato mi chiamava "missionario delle emergenze". Ad un dottore italiano, ormai convinto che la polmonite del 2002 fosse stata la parola "fine per me in Africa", e che si meravigliava del mio ritorno dopo 6 anni, commentavo dicendo: allora ero una carriola semplicemente vuota; ora sono una carriola che può contenere ancora qualcosa. Questo CONTENERE mi ha fatto scoprire che a 77 anni c'è una VOCAZIONE MISSIONARIA PERSONALE; è il motto benedettino "ORA et LABORA", è come una bilancia che fa gradualmente alleggerire e alzare l' AZIONE e fa pesare ed abbassare la CONTEMPLAZIONE. Ciò equivale ad orientare la vita MENO verso il camminare, il costruire o il produrre, Più verso il pregare, leggere, consigliare,testimoniare e visitare particolarmente gli ammalati e gli anziani.

Come missionario la chiamata diventa: costruire meno chiese, ma nutrire e consolidare la CHIESA, CORPO vivo del Cristo, ricordando le parole del G. Battista: " E' necessario che Lui cresca e io diminuisca".

A tutti e a ciascuno auguri e benedizione, con ricordo particolare di missione in africa, qui sotto:

NB. Aggiunta: foto da sinistra a destra : p. jack, Vescovo Josè Luis e il diacono permanente Samuel;

3 continenti, 3 nazioni: Italia, Argentina, Africa- Una Chiesa missionaria in Sud Africa

Fraternamente,

 

P. Giovanni (Jack) Viscardi imc

 

 

15 aprile 2009,

BUONA PASQUA !   La principale festa cristiana.

 

Ecco le novità da P. Jack alla 3° tappa dal suo ultimo ritorno in Sud Africa.

-          1° tappa : 5 ottobre 2008 – Damesfontein, a nord-est, con 12 comunità povere, sparse, ai confini del Swaziland, etnie miste, maggioranza assoluta neri.

-          2° tappa: 15 dicembre – Pretoria, al centro-nord, capitale politica, moderna, con varie etnie e nazionalità, provvista di servizi pubblici, culturali ed economici a buon livello.

-          3° tappa: 20 marzo 2009 – Daveyton, così chiamata per essere stata la 1° cittadella nera ad ottenere l’elettricità.

 

Una preside di scuola superiore, cattolica, mi offre informazioni aggiornate.

Daveyton è una città completamente africana, di pelle scura, tra le altre più sviluppate intorno a Johannesburg che con Soweto comprende una popolazione di almeno 3 milioni; una zona che è la capitale industriale, mineraria ed economica, paragonabile a Milano.

Il municipio di Daveyton è stato ufficializzato nel 1955. Popolazione: 152.000 abitanti  -Lingua: tutti parlano inglese (in crescita), sotho e zulu.

 

E qui mi permetto di comunicare la prima esperienza pentecostale della veglia Pasquale, iniziata alla 22:00 e terminata alle 5:00: nella comunità periferica di S. Martino di Porres erano raccolte 120 persone, di cui 12 neo-battezzandi; impressionante come in tutta la celebrazione tutti pregavano e cantavano in armonia.

Particolarmente la seconda parte, delle 8 letture, è stata eseguita completamente da 8 lettori e 8 commentatori diversi, con il coro e i fedeli cantando i responsori, nelle seguenti lingue: sotho, zulu, inglese, portoghese, francese. Il sottoscritto alla fine della Messa si è spontaneamente riservato di ringraziare il Signore e il suo popolo aggiungendo altre lingue: il vernacolo milanese e italiano, il greco, il kisuzahili, il tedesco , l’afrikaan, lo spagnolo e il latino.

 

Strutture di Daveyton: esiste un centro, detto MOI(I)O; è un complesso disordinato di mercato e negozi di ogni tipo, c’è pure una stazione di pullman e decine di pulmini di ogni sorta.

La povertà è il più grande problema. Le sue conseguenze negative: disoccupazione, ingiustizie, furti, ubriachezza, violenze fisiche e morali, AIDS.

Nell’area ci sono 2 grandi cimiteri, di alcuni kmq. di estensione, 8 associazioni funebri, ciascuna delle quali opera 3 o 4 funerali ogni week-end a alle quali sono collegati pastori di varie chiese, decine di pullman e macchine che trasportano migliaia di persone.

 

Nostra Parrocchia Cattolica. Unica per tutti i 152.000 abitanti di Daveyton; comprende 3 chiese a distanza reciproca di 4 e 10 km, ognuna di esse ha il suo consiglio pastorale, varie associazioni, ministri di culto e decine di ministranti; solo 2 missionari della Consolata, richiesti dall’arcivescovo di Johannesburg 6 anni fa.

 

Tempo e spazio costringono  a rimandare altre notizie, ma “dulcis in fundo”: il 18 aprile, sabato, parteciperemo tutti all’ordinazione del 1° missionario della Consolata in Sud Africa come Vescovo di Inguravuma, in Kura-Zulu Natal. Lavorò anche a Daveyton per i primi 3 anni.

 

Fraternamente

P. Jack