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FRANCO TORAZZA, ANTOLOGIA |
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CERNUSCO, PER UN GIORNO COME VIA BAGUTTA
E' stata inaugurata sabato 15 presso la sala mostre di piazza della Vittoria la mostra antologica per ricordare il pittore Franco Torazza a vent’anni dalla sua scomparsa. A presenziare all'evento le figlie e il nipote del maestro Raffaella, Cristiana Torazza e Walter Rocca, Giuseppe Gironi presidente di Effeotto, il sindaco Giovanna De Capitani e il critico d'arte Silvano Valentin.
L’esposizione vuole ricordare la figura di un uomo e di un artista che ha lasciato un segno profondo in paese e non solo. Nato a Milano il 20 aprile del 1919, Torazza si diplomò all’Accademia di Belle Arti di Brera con il massimo dei voti e la medaglia d’argento. Aperto un suo studio a Milano, Cernusco e Bobbio di Piacenza, il maestro insegnò a lungo disegno e pittura presso la Scuola d’arte pura e applicata della Società di Mutuo Soccorso di Merate, presso la scuola di pittura di Osnago e infine nella scuola privata aperta presso il suo studio. Tra i membri del gruppo milanese I pittori di via Bagutta, fu tra i fondatori del movimento Arte a cielo aperto di via Bagutta, e pure della manifestazione Arte Strada a Bobbio di Piacenza. Partecipò inoltre anche al gruppo I Venti e Pittori Indipendenti, entrambi di Milano.
La mostra antologica presenta all’ammirazione del pubblico un importante corpus di opere suddivise in due sale: nella prima si trovano raccolte quelle eseguite negli anni ‘40, ‘50 e 60; nella seconda le opere appartenenti al periodo della maturità eseguite negli anni ‘70, ‘80 e ‘90. L’esposizione è aperta sabato, anche durante la notte bianca, e domenica 23.
IL RICORDO ANCORA VIVO DEGLI ALLIEVI
Franco Torazza è stato per tutti noi
un grande Maestro sia d'Arte che di Vita. Da lui abbiamo
imparato a scoprire l'Atmosfera e l'Essenza vitale del
mondo che ci circondava. Ci spingeva sempre ad andare
oltre l'apparenza per entrare in simbiosi con il Tutto.
Torazza aveva inoltre la capacità di vedere i potenziali dei suoi allievi e con successo è sempre riuscito a farli emergere. Indimenticabili le lezioni all'aperto, al termine delle quali si finiva sempre in qualche posticino a mangiare pane e salame condito di barzellette. Il suo ricordo è sempre vivo e presente in tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di averlo come insegnante.
Fotoservizio DVanoli |