INCONTRO CON MAGDI ALLAM


Una serata su Islam, immigrazione e il libro con Oriana Fallaci

di Silvana Ferrario

Nonostante la scarsa pubblicità all’evento, la serata di mercoledì 28 settembre nella sala civica di Merate con Magdi Allam, ha avuto una notevole affluenza di pubblico. Franco Lana segretario della Lega nord di Merate ha introdotto i relatori: Stefano Parolari Relazione Enti Locali, Roberto Castelli ex Ministro della Giustizia e Magdi Cristiano Allam, giornalista e scrittore.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di Parolari è stata la volta di Castelli che, senza tanti preamboli è andato all’argomento della serata, parlando di immigrazione incontrollata.

«E’ difficile mandare via coloro che arrivano, ma occorre fare battaglia per arginare la situazione perché nel giro di una generazione noi rischiamo di essere cancellati. L’attuale sistema di accoglienza è basato sulla menzogna, sarebbero tante – ma cito le tre principali.

1° menzogna:  Sono profughi che fuggono dalle guerre. No, solo il 20% può definirsi profugo, gli altri sono emigranti clandestini che cercano di migliorare lo stato economico. Questo è più che legittimo, ma occorrono regole precise. E gli Stati hanno il diritto di controllare.

2° menzogna: Li stiamo salvando. No, noi andiamo a prenderli in mare con le navi e siamo avvertiti prima che partano da un porto piuttosto che da un altro

3° menzogna: Gli immigrati sono una risorsa. No nel 2016 ci sono costati 4 miliardi di euro.

Il continuo appellarsi alla solidarietà dei soliti “buonisti” è un modo per insinuare in ognuno di noi il senso di colpa».

Magdi Allam ha preso la parola, ringraziando tutti gli organizzatori e i presenti. Un ringraziamento particolare è andato alle Forze dell’Ordine che da tempo lo scortano ovunque per proteggerlo, dopo le minacce subite dai terroristi.

Ha esordito ricordando Oriana Fallaci, la giornalista scomparsa dieci anni fa, con cui ha avuto un rapporto di reciproca stima e rispetto. «Oriana – ha detto Allam – che non aveva un carattere facile, con me è stata molto affabile perché ha visto che da musulmano condannavo il radicalismo. Con lei ci sono state lunghe telefonate dall’America, dove viveva, lettere e incontri in un casale in Toscana dov’era issata la Bandiera Italiana nel ricordo del nostro connazionale, Fabrizio Quattrocchi, morto decapitato dai terroristi islamici in Iraq nel 2004 (“Vi faccio vedere come muore un italiano”)».

Negli ultimi tempi, prima della sua morte, il rapporto tra i due giornalisti è cambiato e il libro che insieme avrebbero dovuto scrivere, non è mai uscito.

Ecco la spiegazione che si dà Allam: «Io, allora ero musulmano, credevo in un Islam moderato e mi muovevo per dimostralo, organizzando incontri con le autorità religiose, perché solo dal di dentro e solo come musulmano potevo entrare nelle moschee, incontrare e parlare con le persone. Oriana invece leggeva molto e analizzava il Corano, facendosi da subito una chiara idea sull’Islam. Lei è stata profetica: è stata la prima a dire la verità sull’Islam. Eulabia era un eufemismo da lei coniato per identificare la nuova Europa che ha paura di essere se stessa. A dieci anni nulla è cambiato, anzi tutto è peggiorato. La verità è che abbiamo paura di guardare in faccia all’Islam e abbiamo perso le nostre certezze. L’Italia ora è terra di nessuno, tutti dettano condizioni e noi ci assoggettiamo e arriveremo al tracollo demografico. Se gli italiani non fanno figli, nel 2050 l’84% della popolazione sarà inattiva. Questa accoglienza fa parte di una strategia voluta e pianificata. Dietro c’è una cupola, la Finanza speculativa e altro. Quello che accade non è mai accaduto nella storia: li accogliamo, li coccoliamo, diamo loro istruzione, sanità, wi fi e non li facciamo lavorare. Questi immigrati sono  quasi tutti maschi tra i 20 e i 30 anni, fase dove la fertilità maschile è al massimo e sono musulmani. Si chiamano “Migranti demografici” e sono qui per sostituire la nostra società. La nostra missione ora è quella di essere completamente se stessi dentro casa nostra. Senza guerre, senza odio. Ma - conclude Allam -  dobbiamo sapere chi siamo, rigenerare la vita, riscoprire la cultura della vita. Dobbiamo acquisire e diffondere informazione corretta per condividere valori reali per generare gruppi, creare rete, rappresentare un’alternativa per porre fine alla fine della nostra società. Un dovere per i nostri figli».

L’applauso prolungato dei presenti, tra cui anche simpatizzanti di altri partiti politici, e le copie del libro vendute, sono un positivo riscontro alle parole del giornalista, sempre moderato nei toni ma realista e soprattutto determinato nel portare avanti quella che considera una vera e propria missione.


Magdi Cristiano Allam  nasce 1952 al Cairo. Dal 1986 è cittadino italiano

Per 56 anni è stato musulmano fino a quando non è stato condannato a morte dai terroristi islamici e dai sedicenti “musulmani moderati”

Nel 2008 riceve il battesimo da papa Benedetto XVI. Nel 2013 si è dissociato da papa Francesco per la sua legittimazione all’Islam e per la promozione dell’accoglienza dei clandestini che sono prevalentemente islamici.

E’ stato il primo giornalista italiano a subire un procedimento disciplinare per islamofobia da parte dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e a vincerlo, facendo trionfare il principio che  è lecito criticare l’Islam.

Ha scritto 14 libri su  Islam e Immigrazione, tiene conferenze e attualmente è editorialista de “Il Giornale”. Ha fondato l’Associazione “Amici di Magdi Cristiano Allam (www.amicimca.it) per diffondere informazione corretta, riscattare la certezza e l’orgoglio di chi siamo, tornare a essere pienamente noi stesi dentro casa nostra.

 

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